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mercoledì 6 agosto 2014
L'appuntamento
Sede della Future Fight S.R.L., Tokyo, Giappone, anno 2054
Un sorriso artificiale si fece largo come una nota stonata sul viso di cuoio di Yoshida Kasumoto, mentre le andava incontro a lunghe falcate e a braccia spalancate.
- Signorina Watanabe, che piacere! - L'esclamazione rimbombò nella maestosa hall pervasa dai giochi di luce delle vetrate e degli infissi metallici.
- Piacere mio! - rispose la giovane porgendogli la mano e cercando lo sguardo dietro le inseparabili lenti scure.
- Grazie per essere venuta di domenica, signorina Midori. Mi segua, l'accompagno allo studio.
Entrati in ascensore Kasumoto premette il pulsante dell'ultimo piano e, come sempre accade secondo una legge non scritta ma universalmente riconosciuta, salirono in silenzio malcelando un leggero imbarazzo.
Le porte si aprirono con un sibilo. Si trovarono davanti un lungo corridoio su cui si affacciavano tante porte tutte uguali, con la maniglia in ottone, una targa nera e una lampadina rossa in cima (essendo giorno festivo le lampadine erano tutte spente).
Il lusso che l'aveva accolta al pianterreno aveva lasciato il posto a un intonaco leggermente annerito. Midori avvertiva una strana inquietudine mentre avanzava sul tappeto logoro di moquette rossa. Non c'erano più quadri alle pareti. Kasumoto le camminava a fianco, lanciando occhiate furtive alla palpitante scollatura che premeva sulla camicetta.
- Eccoci. - annunciò il vecchio presentatore spalancando l'ultima porta in cui confluiva il corridoio.
Midori entrò pensando alla stratosferica cifra dell'ingaggio e forse per questo non diede peso alla fotografia sotto la targa.
All'interno un'unica scrivania a ferro di cavallo costeggiava un mega schermo.
- Questa, signorina Watanabe, è la sala da cui mandiamo in onda La Caccia.
Midori si guardò intorno ispezionando la stanza. - E vuole che io l'affianchi nella conduzione, esatto?
- Esatto. Lei è molto famosa e, se posso permettermi, anche molto bella - disse in tono mellifluo scivolando sulla scollatura. - Con lei attireremo una fascia considerevole di pubblico giovane e gli ascolti schizzeranno alle stelle, più di quanto facciano già!
- Non le nascondo che l'idea mi alletta, - si sbilanciò Midori fantasticando sulla cifra a sei zeri, - ma per telefono non mi ha detto nulla sui contenuti del programma, mi spieghi un attimo...
- Certo signorina Watanabe, con piacere, siamo qui per questo. - Raccolse un telecomando dalla scrivania e un bagliore azzurrognolo infuse vita al pannello LCD da cento pollici.
Le immagini scorrevano, le urla e i boati dirompevano in stereofonia.
PAUSE. Kasumoto ripose il telecomando. - Ecco, questo le può bastare, credo, per farsi un'idea.
Midori fece un respiro profondo e deglutì. Il cuore le martellava nel petto. - Cavolo! - esclamò poi riscuotendosi - roba forte.
- Oh sì... - rispose Kasumoto fissando compiaciuto le immagini cristallizzate.
La scena congelata rimandò la signorina Watanabe alla fotografia intravista entrando.
- Quindi è un film fantastico. Pensavo si trattasse di una trasmissione in diretta...
- E lo è, infatti. - Kasumoto rise, gustandosi la sua espressione sorpresa. - E' un reality show.
Midori proruppe in una sonora risata, cercando la complicità del vecchio. Kasumoto non rise. Allora anche il viso della ragazza iniziò a spegnersi, man mano che una consapevolezza si faceva strada.
In effetti le scene erano di un realismo incredibile. Sembrava proprio tutto vero.
- Allora, che fa, accetta? - chiese Kasumoto.
Midori continuò a fissarlo facendo un passo indietro. Le labbra le tremavano, le parole non le venivano. Mentre corse all'uscita desiderò con tutta se stessa qualcuno a cui chiedere aiuto, ma l'edificio era deserto. Era domenica. E la porta era inchiavata.
- Affare fatto signorina Watanabe? - la incalzò Kasumoto sfoggiando ancora quel sorriso innaturale.
- Mi faccia uscire. - Midori armeggiava invano con la maniglia.
- Mi dica prima se accetta la mia proposta. Vedrà, sarà un successo.
- Voi siete pazzi. Lei è pazzo!
- Può darsi. Ma sono un pazzo ricco e famoso. E lo sarò ancora di più. Grazie a lei, volente o nolente. Parteciperà comunque al programma, signorina Watanabe. Se non vuole farlo da co-conduttrice vuol dire che lo farà da concorrente. - Un ghigno sinistro gli si disegnò in volto. - Domani sarà teletrasportata sull'isola! - annunciò trionfante.
Disperata si avventò su di lui convinta di poterlo sopraffare, ma Kasumoto prontamente le scaricò una bomboletta spray sul viso, fermando l'assalto. Scivolò nell'oblio accompagnata dalla faccia raggrinzita e lampadata del presentatore.
http://www.wizardsandblackholes.it/?q=isignoridellacaccia
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