- Vuoi tu Parson prendere Luma...
Era un giorno di festa in tutto il Reame: al Bosco delle Unioni si stava celebrando il matrimonio del secolo.
Le ghirlande di fiori tese tra un albero e l'altro, le farfalle che danzavano nel cielo turchino, gli uccelli che cinguettavano. E tutti che aspettavano col fiato sospeso quel sussurro, il fatidico monosillabo.
Un mago aveva persino creato un arcobaleno che attraversava la cascata, a incorniciare i due giovani in piedi, o per meglio dire, sugli zoccoli di fronte all'altare.
- Vuoi tu Parson prendere Luma...
Luma, la principessa Luma, a cui le ancelle avevano spazzolato coda e capelli e li avevano poi cosparsi con unguenti profumati.
- Vuoi tu Parson prendere Luma...
Luma con il raffinato velo di pizzo che dalle spalle ricadeva sulla groppa premurosamente strigliata.
- Vuoi tu Parson prendere Luma...
Luma che adesso si era voltata e lo guardava con aria interrogativa.
- Vuoi tu Parson prendere Luma...
Gli ospiti che dallo stupore iniziavano a considerare l'imbarazzo... Centauri perlopiù, alcuni maghi, qualche nano e pochissimi umani.
- Vuoi tu Parson prendere Luma...
Il re che batteva gli zoccoli nervosamente, stringendo i denti dietro le labbra serrate.
- Vuoi tu Parson prendere Luma...
Lui, Parson, un popolano addirittura, per questo sempre osteggiato dal padre della sposa e invidiato da tutti gli altri... lui che dovrebbe ringraziare il destino...
- Vuoi tu Parson prendere Luma...
Lui, Parson, che quel giorno omise il monosillabo. Due lettere che l'avrebbero marchiato a fuoco e a vita, due lettere che avrebbero pesato come un macigno sul suo onore.
- Vuoi tu Parson prendere Luma...
Evidentemente non voleva, Parson, se ora corre via. Galoppa senza voltarsi. Lontano dai pavesi variopinti che congiungevano larici e querce. Lontano dalle corone di tulipani e orchidee disseminate sul prato e tra le sedie degli invitati. Lontano da una folla incredula. Ma allora, gli spruzzi della cascata che irroravano l'arcobaleno, l'altare di quarzo rosa modellato dagli scultori più famosi del regno, a cosa erano serviti?
A lasciare una principessa affranta e un re adirato.
E uno sposo che galoppa, galoppa. Sa perfettamente verso dove. Non l'ha mai saputo più chiaramente. E forse allora i passeri e i verzellini hanno lo stesso cantato l'amore, le farfalle e le rondini non hanno danzato invano in un cielo così azzurro...
Parson corre dalla ragazza dai capelli di rame. La ragazza che tante volte ha portato in groppa, per gioco, e con cui ha condiviso tanti sorrisi.
Corre da lei Parson, è a Jocelyn che corre a dire il suo sì.http://wizardsandblackholes.it/?q=centauromachia
Era un giorno di festa in tutto il Reame: al Bosco delle Unioni si stava celebrando il matrimonio del secolo.
Le ghirlande di fiori tese tra un albero e l'altro, le farfalle che danzavano nel cielo turchino, gli uccelli che cinguettavano. E tutti che aspettavano col fiato sospeso quel sussurro, il fatidico monosillabo.
Un mago aveva persino creato un arcobaleno che attraversava la cascata, a incorniciare i due giovani in piedi, o per meglio dire, sugli zoccoli di fronte all'altare.
- Vuoi tu Parson prendere Luma...
Luma, la principessa Luma, a cui le ancelle avevano spazzolato coda e capelli e li avevano poi cosparsi con unguenti profumati.
- Vuoi tu Parson prendere Luma...
Luma con il raffinato velo di pizzo che dalle spalle ricadeva sulla groppa premurosamente strigliata.
- Vuoi tu Parson prendere Luma...
Luma che adesso si era voltata e lo guardava con aria interrogativa.
- Vuoi tu Parson prendere Luma...
Gli ospiti che dallo stupore iniziavano a considerare l'imbarazzo... Centauri perlopiù, alcuni maghi, qualche nano e pochissimi umani.
- Vuoi tu Parson prendere Luma...
Il re che batteva gli zoccoli nervosamente, stringendo i denti dietro le labbra serrate.
- Vuoi tu Parson prendere Luma...
Lui, Parson, un popolano addirittura, per questo sempre osteggiato dal padre della sposa e invidiato da tutti gli altri... lui che dovrebbe ringraziare il destino...
- Vuoi tu Parson prendere Luma...
Lui, Parson, che quel giorno omise il monosillabo. Due lettere che l'avrebbero marchiato a fuoco e a vita, due lettere che avrebbero pesato come un macigno sul suo onore.
- Vuoi tu Parson prendere Luma...
Evidentemente non voleva, Parson, se ora corre via. Galoppa senza voltarsi. Lontano dai pavesi variopinti che congiungevano larici e querce. Lontano dalle corone di tulipani e orchidee disseminate sul prato e tra le sedie degli invitati. Lontano da una folla incredula. Ma allora, gli spruzzi della cascata che irroravano l'arcobaleno, l'altare di quarzo rosa modellato dagli scultori più famosi del regno, a cosa erano serviti?
A lasciare una principessa affranta e un re adirato.
E uno sposo che galoppa, galoppa. Sa perfettamente verso dove. Non l'ha mai saputo più chiaramente. E forse allora i passeri e i verzellini hanno lo stesso cantato l'amore, le farfalle e le rondini non hanno danzato invano in un cielo così azzurro...
Parson corre dalla ragazza dai capelli di rame. La ragazza che tante volte ha portato in groppa, per gioco, e con cui ha condiviso tanti sorrisi.
Corre da lei Parson, è a Jocelyn che corre a dire il suo sì.http://wizardsandblackholes.it/?q=centauromachia
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